Autenticazione a due fattori

No, non servono due persone che lavorano in aziende agricole per accedere a una servizio.

Ha suscitato scalpore la notizia che quella strana persona che dirige Twitter ha deciso di togliere l’autenticazione a due fattoria via SMS per chi non paga.

A me ha suscitato più terrore quando ho letto che meno del 3% degli utenti di Twitter usa l’autenticazione a due fattori.

Messaggio per te che stai leggendo: se non lo hai fatto, prenditi del tempo e attiva l’autenticazione a due fattori (abbreviata in 2FA), fai un giro su tutti i siti dove sei registrato e attivala. Qui sotto troverai un po’ di informazioni.

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Che alimentatore posso usare

Aggiornamento dicembre 2018: ho rivisto completamente l’articolo e l’ho reso un po’ più chiaro, per questo ve lo siete trovato di nuovo nei feed.

Aggiornamento di maggio 2016: informo tutti i lettori che questo è un articolo informativo su come funziona un alimentatore, dopo 150 commenti di richieste di consulenza ho deciso che non risponderò più alle richieste tecniche, se non alle condizioni indicate in calce all’articolo.

Sempre più spesso sento persone che si domandano se un certo alimentatore va bene con un qualunque dispositivo, in modo da farlo funzionare correttamente e non romperlo. Questo articolo è per chi non sa cosa scegliere e non sa cosa vogliano dire i dati di targa di un alimentatore.

Un alimentatore ha solitamente questi dati, che ne identificano le caratteristiche:

  • V Input (tensione in ingresso)
  • V output (tensione in uscita)
  • A output (corrente massima in uscita)
  • Watt (potenza massima erogabile)

Input (o ingresso)

E’ la tensione della linea elettrica al quale lo dovete attaccare. Indipendentemente dalla forma della presa a muro solitamente le tensioni sono due: 220V in corrente alternata in Europa e 110V in corrente alternata in America, informatevi bene però prima di partire, se dovete andare in Paesi “poco comuni”.

Se è scritto 110-220V 50-60Hz lo potete usare indicativamente in tutto il mondo, se è indicato solo 110V 60Hz o 220V 50Hz fate attenzione a dove lo attaccate, potreste fare danni, soprattutto se c’è scritto 110V 60Hz e lo attaccate in Europa, potrebbe fare un bel “BUM!”

Tensione in uscita

La tensione in uscita è solitamente espressa in Volt (simbolo V), questa deve corrispondere esattamente (sì, proprio uguale uguale) alla tensione che richiede il dispositivo. La cosa è semplice, se si applica una tensione superiore a quella richiesta dal dispositivo il risultato è un dispositivo guasto e una sgradevole puzza di bruciato nella stanza, se vi va male una bella esplosione. Se invece mettete un alimentatore con una tensione minore di quella richiesta il dispositivo non funzionerà o funzionerà male.

Corrente in uscita

Qui si sentono i maggiori strafalcioni. La corrente in uscita è espressa in Ampere (A) o milli Ampere (mA) dove 1A = 1000mA.

L’Ampere è la grandezza che misura l’intensità di una corrente. Possimao fare un esempio con le automobili. 220Km/h è la velocità massima dell’auto. L’auto può anche andare a molto meno, se no è necessario. Con la corrente è la stessa cosa, se sul dispositivo è indicato 10A, questa sarà la corrente massima che potrà assorbire, ma potrebbe anche assorbirne di meno, a seconda del suo funzionamento. Un motorino elettrico consumerà pochissimo se lo si fa girare a vuoto a bassa velocità e consumerà molto di più se si aumenta la velocità e/o si applica una forza che ne contrasta la rotazione.

Se il dispositivo indica un assorbimento massimo di 10 A andrà bene un alimentatore da 10 A o superiore, anche da 100A, semplicemente non li utilizzerete tutti. Se invece mettete un alimentatore che eroga meno corrente di quella richiesta dal dispositivo, questo, una volta raggiunta la corrente massima erogabile dall’alimentatore inizierà a non funzionare bene.

Potenza

Si esprime in Watt (W) ed è solitamente il prodotto tra tensione e corrente, quindi VxA. Se rispettate l’inderogabile regola che la tensione deve essere quella richiesta, vale lo stesso discorso della corrente. Se la potenza dell’alimentatore è maggiore di quella che richiede il dispositivo non ci sarà nessun problema. Se invece è minore, avrete il dispositivo che funzionerà male e l’alimentatore che si surriscalderà e rischierà di rompersi

Ultimo discorso, ma comunque di elevata importanza: la polarità.

Tutti i dispositivi solitamente sono alimentati in corrente continua, questo prevede che ci sia un cavo con la tensione e un cavo con la “massa” o “terra”, indicati solitamente rispettivamente con i simboli “+” e “-“. La polarità va rispettata, sempre. Se si inverte il dispositivo non funzionerà e/o si romperà.

Riassunto

DispositivoAlimentatore
V (tensione)X (es 12V)X (12V obbligatorio)
A (corrente)X (es 2A)X (2A max)
maggiore di X (5A max)
W (potenza)X (es 40W)X (40W)
maggior di X (50W)

Spero di aver dipanato i vostri dubbi e ricordate che mai potrò essere responsabile di dispositivi bruciati a causa di uso incorretto di alimentatori prima, dopo o durante la lettura di questo articolo.

Vuoi una consulenza dedicata per la scelta di un alimentatore? Non c’è problema, però è un servizio a pagamento, puoi andare alla pagina dedicata all’acquisto e comprare una o più ore in assistenza remota per ottenere tutto l’aiuto che ti serve