Niente regali a Natale

A inizio dicembre ho scritto un messaggio nella chat di famiglia

Dicembre. Aria di Natale. Aria di “pensiamo ai regali”. Aria di una gran rottura di scatole (per me).
Da quest’anno ho deciso che vi salvo dal farmi i regali, non li voglio. (Vale per il nucleo familiare). Se ci tenete proprio a spendere i soldi, cercate un ente benefico e fate loro una donazione di pari valore.
In cambio non farò regali a nessuno. Non è una cosa contrattabile, è una mia scelta definitiva, che avrà valore anche per i compleanni dal 2025 in poi. Credo che ormai siamo grandi abbastanza da poterci comprare le cose che vogliamo quando vogliamo e che spendere tempo e soldi per cose solo perché si deve ricevere un regalo sia ormai una cosa inutile e fuori dal tempo, sopratutto adesso che il tempo è quello che è e che costa tutto più caro. È una scelta etica non negoziabile (per me, ripeto, voi fate come volete). Spero comprendiate.
Intanto buona preparazione di luci, addobbi, albero, presepi.

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Quando l’AdE ti minaccia

Lavoro da dipendente (e pago le tasse) dal 1996.

Circa dal 2000 ho aperto anche la P. IVA, perché facevo dei lavoretti extra e non mi andava di farli al nero, ho sempre fatturato tutto, anche le decine di Euro. Anche quando i clienti mi dicevano “e dai, facciamo metà e metà”, non ho mai preso una banconota in nero. Consegno al commercialista anche la lista delle donazioni che arrivano per il podcast.

Lavorando la sera e nei fine settimana, ovviamente i fatturato della P.IVA è marginale, rispetto a quanto percepisco da dipendente.

L’Agenzia delle Entrate, ovviamente ha il mio CUD e il mio Mod. Unico che tutti gli anni mando tramite il commercialista. Ha anche una discreta somma in crediti che non rivedrò mai.

Quest’anno hanno deciso, per fa venire fuori il nero delle P.IVA, di fare il concordato: “con un calcolo, stimiamo quanto guadagnerai nei prossimi due anni, ti paghi le tasse su quelle stime, se guadagni di più buon per te, se guadagni di meno, pazienza va bene per lo Stato”.

Il mio concordato era qualcosa come 25.000€. Per lavorare qualche sera e qualche fine settimana ogni tanto su qualche sito o qualche NAS da sistemare. Assolutamente fuori di testa. Ho detto di no.

L’Agenzie delle Entrate mi ha mandato questa PEC:

Gentile contribuente,
ogni anno l’Agenzia, sulla base dei continui aggiornamenti delle informazioni che confluiscono nelle banche dati che costituiscono il proprio patrimonio informativo, individua casi anomali che, dopo ulteriori approfondimenti, sono selezionati per le attività di controllo.
In tale contesto è stato rilevato che la sua dichiarazione per l’anno 2023 indica un reddito derivante da attività d’impresa inferiore a quello dei dipendenti che lavorano nello stesso settore economico.
Questo aspetto, in assenza di giustificazioni oggettive, può essere considerato anomalo.
Al riguardo è utile ricordare che per rendere il reddito coerente con il valore minimo di settore:
– può ancora integrare i redditi dichiarati per il periodo d’imposta 2023;
– per gli anni d’imposta 2024 e 2025 può aderire, entro il prossimo 12 dicembre 2024, al Concordato preventivo biennale (CPB). In tal caso può anche avvalersi, entro il 31 marzo 2025, del ravvedimento per ciascuna delle annualità dal 2018 al 20222.
Cordiali saluti
IL DIRETTORE CENTRALE PICCOLE E MEDIE IMPRESE
Salvatore Cortese

Il testo è una palese minaccia: guadagno troppo poco, o integro con la verità (amico del sole, ho fatturato sempre tutto) o aderisco al concordato (amico del sole, di nuovo, se guardi come lavoro con la P.IVA vorrebbe dire che pago un multiplo di tasse rispetto a quanto guadagno).

E l’Agenzia delle Entrate tutti i dati per una verifica completa li ha.

Sto davvero pensando di chiudere tutto e di passare le serate davanti alla TV a bere Whisky, alla faccia della produttività che scende.

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Andare all’Allianz Stadium con i mezzi pubblici

Vado raramente allo stadio. Non ho mai visto lo Stadio Olimpico (recupererò con due concerti nell’estate 2025) e ho visto per la prima volta l’Allianz per la partita di rugby Italia-Nuova Zelanda del 23/11/2025. Ero andato l’ultima volta al Delle Alpi all’ultimo concerto prima che lo abbattessero, nel 2009.

Sono andato con il tram, perché infilarsi nella bolgia infernale di 41000 spettatori con l’auto non mi pareva una grande idea. GTT, il servizio di trasporto pubblico di Torino, ci ha messo del suo per rendere l’esperienza di trasporto pessime, come sempre.

TL:DR, Per chi non vuole sorbirsi il pippone contro GTT:

Esiste una linea speciale tram chiamata 9/ che parte da Piazza Bernini e arriva dritta all’Allianz Stadium, non la trovate in home sul sito, dovete cercare “stadio” nella casellina di ricerca (al sito piace cambiare, nel tempo, questo link potrebbe scadere).
La linea è attiva da 2h prima dell’evento a 45 minuti dopo la fine.
Arriva allo Stadio vicino all’ingresso F, se andate verso sinistra (senso orario), avrete gli ingressi E, D, … se invece andate verso destra (senso anti orario), avrete gli ingressi, G, H, …
Procuratevi i biglietti o l’app, che non su tutti i tram si può pagare con la carta contactless.
Tranquilli, sul sito non c’è scritto se la linea è attiva per un certo evento o meno e su Google transit non è indicata, vi dovete fidare.

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La cannuccia di carta e il partitore da buttare via

Da anni ci insegnano che dobbiamo fare attenzione all’ambiente, che dobbiamo diminuire il nostro impatto, che dobbiamo prenderci cura del pianeta. E allora cannucce di plastica, la demonizzazione del climatizzatore, niente auto Diesel per carità, ma neanche auto a benzina che non siano nuovissime, e tra un po’ niente più caldaie autonome per il riscaldamento negli appartamenti.

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Forse è un po’ troppo

Sono a 6 ore di fuso dall’Italia, ma Internet mi permette di seguire, non in tempo reale, perché mentre in Italia è mattina io qui dormo, cosa succede in terra natia. Poi, mentre voi dormite, io scrivo questa roba qui sotto.

Volevo farci un Tweet, ma sono troppe parole e troppa rabbia e non ci sta tutto, ecco arrivare in soccorso l’intramontabile blog, qui da quasi 20 anni (è vecchio pure lui).

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Torino, 2024, medio evo

A Torino c’è la ZTL, una zona del centro dentro la quale è vietata la circolazione se non autorizzati. Ci sono le telecamere, se entri dal lunedì al venerdì dalle 7:30 alle 10:30 ti arriva la multa a casa.

Ci sono varie esenzioni, una delle quali è entrare e parcheggiare in un parcheggio in struttura. Si entra, si parcheggia e si comunica la targa al gestore del parcheggio. In questo caso la multa non verrà recapitata.

Ne comprendo poco il senso, perché se entro e parcheggio a raso sono multato, se parcheggio in struttura no, ma non importa.

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Un social non è per sempre

Il Brasile ha litigato con (quella schifezza id persona di) Musk. Prima Twitter ha rimosso tutti gli uffici dal Brasile, poi il Brasile ha bloccato l’accesso a Twitter minacciando ritorsioni nei confronti di chi avrebbe cercato di usarlo via VPN.

Ok, il Brasile non è proprio il Paese più liberale del mondo, ma in quanto a blocchi Internet, anche noi con AGCOM non è che siamo messi tanto meglio, se stiamo a guardare il pelo nell’uovo.

In tutto questo, da utente dei social, vedo alcuni campanelli di allarme, piuttosto insistenti, ai quali è necessario prestare attenzione e dare seguito, facendo qualche azione.

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Auto elettrica, per ora mi sa di no

Io adoro le auto elettriche, ne ho guidate alcune per un po’ di km, sono piene di tecnologia, cosa che a me piace, il motore è pazzesco (quelle di un certo livello, ancora di più) e in città sono silenziosissime. Una favola.

Poi ho iniziato a guardarmi intorno per capire se sarebbe potuta essere una alternativa alla mia auto a GPL.

I punti di vista da analizzare sono parecchi e il post sarà lungo, mettetevi comodi.

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Se è rotto vorrei renderlo

Mi è successa una cosa spiacevole.

Ho avuto un problema con la macchinetta del caffè in ufficio (non abbiamo quella con la chiavetta/app/monetine, ma una con la quale ci facciamo il caffè da soli), la riparazione sarà lunga e avevo bisogno di un muletto. Sono stato autorizzato a prendere una di quelle a cialde e, visto che nel entro commerciale dove ho preso le cialde, c’è un noto negozio di casalinghi, sono entrato e ho chiesto se avessero una macchinetta economica di questo tipo. C’era, 70€, presa e portata in ufficio.

Si sa, al lavoro senza caffè è peggio del lavoro senza corrente, quindi, missione compiuta, tutti felici.

Dopo qualche giorno e qualche decina di caffè ci accorgiamo che sotto la macchinetta si fa un lago d’acqua. Controlliamo di aver messo bene il serbatoio, ma nulla cambia.

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Viaggiare in autostrada

Ho dovuto affrontare quasi 2000 km di autostrada in 5gg e, mio malgrado, mi sono scontrato con un problema enorme: gli automobilisti non sanno guidare in autostrada (anche in città, ma a 130km/h, in tanti insieme, è peggio).

L’autostrada è uno dei posti più noiosi, pericolosi e antipatici dove ci si possa trovare, indipendentemente dal livello del lusso dell’auto dentro la quale si sta viaggiando. Una lunga striscia di asfalto dove si è alla mercé di migliaia di altri automobilisti per molte ore, senza alcun tipo di divertimento, senza potersi distrarre, con l’unico scopo di arrivare da A a B. Guidare in montagna è molto meglio, magari in moto.

Per affrontare questo dramma, è necessario sapere come farlo, farlo bene tutti e partire preparati. Forse posso sembrare un po’ il professorone che vuole spiegare le cose, ma dopo quasi 30 anni di patente (so’ vecchio) e abbondante mezzo milione di km sulle spalle, credo di poter dire qualcosina.

Mettetevi comodi.

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Il controller Elite2 per la Xbox

Avevo preso il controller per la Xbox in edizione limitata in occasione dell’uscita di Forza Horizon. Bellissimo:

Purtroppo ha iniziato ad avere un problema. Il grilletto di sinistra, quello che nei videogiochi di guida si usa per il freno, resta incollato a fondo scala per più del tempo necessario quando lascio il dito, cosa che nel gioco fa casini con le staccate in pista. Con tristezza, ho deciso che non lo posso più usare (lo smonterò per capire se si può pulire)

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Il digitale c’è, ma non si vede

Storie di ordinaria anti digitalizzazione del servizio sanitario in Piemonte.

Ho dovuto fare una terapia in un ospedale in Torino, afferente all’ASL “Città di Torino”, a fine terapia mi sono stati prescritti degli esami del sangue che non mi potevano essere fatti lì, ma dovevo arrangiarmi io per farmeli fare.

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Password, una guida rapida

Avere cura delle proprie password è importante, qui una rapida lista di cose da fare per correre meno pericoli possibili.

  • Dotatevi di un password manager e mettete una password di sblocco lunga e robusta, facile da memorizzare, tipo 4 parole tra di loro scollegate. Inframezzate qualche carattere speciale. Se avete una chiavetta tipo Yubikey per sbloccarlo, meglio.
  • Usate una password diversa per accedere ad ogni sito e servizio.
  • Fate generare le password dal password manager, 24-30 caratteri con tutti i set disponibili (lettere minuscole, maiuscole, numeri, simboli), se le ricorda il password manager e le inserisce lui per voi, non vi preoccupate.
  • Usate l’autenticazione a due fattori ovunque, appoggiandovi a una sistema diverso dal password manager.
  • Se avete una chiavetta per il secondo fattore è ancora meglio dell’app che genera i numeretti.
  • Se dovete usare una password che dovete scrivere spesso, vale la regola di 4-5 parole non collegate tra di loro, in modo che possa essere memorizzata facilmente, ma che sia molto lunga. Inframezzate qualche carattere speciale.
  • Le password non vanno mai condivise con nessuno, un po’ come le mutande o lo spazzolino.
  • Non è necessario fare un cambio regolare di password, a meno che non si venga a conoscenza che queste siano uscite in qualche modo.

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Pagare in digitale è ancora un problema

L’altro giorno sono andato al supermercato a compare quattro cose veloci, in cassa ho tirato fuori il telefono, ho pagato con Apple Pay e sono andato via alla velocità della luce. Ho pensato che rispetto al pagamento con contante, il pagare con telefono. o orologio sia maledettamente più veloce e comodo e ci ho fatto un twweet:

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Pensiamo solo ai soldi

Oggi ho visto questa foto di una pagina di giornale su Twitter

Tutto il contenuto di questa pagina mi ha fatto andare il sangue al cervello. I proprietari dei locali che ci hanno pensato, il giornalista che lo ha scritto, il sindaco di Arbus (VS) che ci ha messo il carico. Tutta gente che lavora e ha uno stipendio, aggiungerei.

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Sistemi esposti, patch e attacchi

Vorrei dire due cose sulla questione che ha tenuto banco mediatico e politico nel primo fine settimana di febbraio 2023: il fantomatico attacco hacker mirato alle istituzioni e altri sistemi informatici Italiani. Potremmo definirla una fake news. Tanto rumore per una normale attività di malware che gira sulla rete.

Partiamo dall’inizio.

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La neve e le automobili

Vivo in una città del nord Italia dove ogni tanto, sempre più raramente, capita che nevichi. È successo proprio giovedì 15 dicembre 2022 e per tornare a casa, pur uscendo prima del solito, al posto dei consueti 25 minuti ci ho messo un’ora e mezza.

Sorvolo sulla pessima gestione del Comune di Torino e della Città Metropolitana di Torino (quello che una volta era la Provincia), completamente impreparato, come se fosse una qualunque città del Madagascar dove la neve neanche sanno cosa sia, vorrei soffermarmi su una cosa importante delle automobili, che spesso tendiamo a sottovalutare: gli pneumatici.

(Sì l’articolo giusto è quello, anche se, secondo me suona male)

Gli pneumatici sono l’unico tramite con il quale l’automobile imprime le forze a terra per accelerare, frenare e mantenere la traiettoria in curva.

Il contatto tra lo pneumatico e l’asfalto, con il conseguente attrito che ne deriva, è l’unico modo che abbiamo per gestire il movimento dei veicolo.

Abbiamo 4 pneumatici che toccano l’asfalto per una superficie totale di circa una carta di credito ciascuno, poi, a seconda della larghezza degli stessi la superficie può cambiare leggermente.

Quando questo contatto viene a mancare, perdiamo il controllo e l’auto va dove le pare (no, non dove le pare, ma dove l’inerzia che ha accumulato la porta, e solitamente la porta a battere da qualche parte, che sia un albero, un guardrail, un fosso, un’altra auto o altro)

È necessario che il contatto pneumatico-asfalto sia sempre mantenuto.

Sull’asciutto è tutto facile, se non si esagera

Sul bagnato le cose diventano più complicate, perché all’aumentare della velocità si accumula dell’acqua tra pneumatico e asfalto, acqua che deve essere smaltita. Ed ecco il motivo per cui gli pneumatici hanno il battistrada, quel disegno fatto di tasselli e solchi. Serve per incanalare l’acqua e non perdere mai il contatto con l’asfalto anche sul bagnato.

Non so se guardate la F1, ma loro, che possono fare quanti cambi gomme vogliono, se è asciutto viaggiano con le gomme lisce, se piove, mettono quelle col battistrada scanalato.

Pian piano, con l’utilizzo, le gomme si consumano, il battistrada diventa più sottile e le scanalature diventano meno profonde, lo smaltimento dell’acqua diminuisce, fino ad essere inefficace e poi si genera l’acquaplaning.

L’acquaplaning è quando lo pneumatico non ha più contatto con l’asfalto e viene diviso da esso da uno strato di acqua, a questo punto, qualunque cosa si faccia (sterzare, accelerare, frenare), non avrà effetto sul comportamento della vettura sulla strada. L’ho provato in un corso di guida sicura (cosa che tutti, a scuola giuda dovrebbero fare) e vi assicuro che anche in un posto controllato, non è piacevole.

Prima cosa importante: quando sono esauriti, gli pneumatici vanno cambiati

Se le gomme non sono gonfiate nel modo giusto, oltre ad avere un’usura anomala, la superficie di contatto diminuisce. Solo la parte centrale se troppo gonfia, solo le due parti laterali se troppo sgonfie. Questo fa sì che la resa cala, oltre ad vere un maggior consumo della gomma e di carburante

Seconda cosa importante: la pressione delle gomme va controllate regolarmente.

Poi arriva l’inverno, con il freddo capita di trovare l’asfalto gelato o innevato.

Le gomme normali, dette comunemente estive, iniziano a soffrire.

Sull’asfalto freddo non riescono a scaldarsi e diminuiscono parecchio l’aderenza

Sulla neve, anche se poca, i solchi del battistrada si riempiono e la gomma diventa di fatto una slick, una gomma liscia, che cerca di mantenere stabile un’auto su una superficie molto scivolosa. Poi succede come l’auto davanti a me l’altro giorno che con pochi cm di neve a terra, a 10 km/h non riusciva a fare neanche una rotonda e andava sempre verso l’esterno.

Quando lo pneumatico perde aderenza i sistemi elettronici dell’auto, come ABS (il sistema che controlla la frenata), ESP (il sistema che evita che l’auto vada in “testacoda”) e ASR (il sistema che limita il pattinamento delle ruote motrici in accelerazione) intervengono. Ma se tutti gli pneumatici hanno perso aderenza, non c’è sistema elettronico che tenga, tenetelo bene a mente.

Che si fa?

Si cambiano le gomme e si mettono quelle invernali, che sono sensibilmente diverse. Sulla gomma c’è l’indicazione “M+S” che sta per Mud + Snow, fango e neve.

Hanno una mescola più morbida e scaldano meglio anche su asfalto freddo, ma ovviamente si consumano prima, se non sono tolte in estate.

Hanno un battistrada differente, fatto in modo che scarichi anche la neve a ogni giro completo (guardate una vettura in montagna con le gomme invernali, non la vedrete con il battistrada intuppato di neve, ma sarà molto più libero)

Il battistrada, inoltre, morde meglio sulla neve, lo si sente proprio, e permette di muoversi sia nella neve fresca che in quella compatta. Non fanno le magie, ma salvano. Nei casi più gravi salvano solo le catene.

Ma cambiare le gomme ogni 6 mesi è una rottura di scatole. La coda dal gommista, ci va un posto dove tenerle, poi invecchiano e così via.

Esistono le gomme 4 stagioni, che vanno bene sempre, sono un po’ più rumorose delle estive, durano un po’ meno (dicono, io ci ho fatto 80.000km), se la cavano bene sul bagnato e salvano sulla neve in città, non fanno le magie, ma permettono di impostare una traiettoria, mantenerla, riuscire a rallentare ed evitare di rimanere impatanati in pochi cm di neve. Ovviamente sono meno specializzate delle invernali e non sono eccellenti come quelle specifiche nelle condizioni più difficili.

Terza cosa importante: in inverno, obbligo o no, montate le gomme giuste, che la neve non avvisa, lei arriva e poi uscire da un fosso non è cosa banale.

Da La Stampa del 17/12/2022, in riferimento alla nevicata del 15/12/2022

Una vecchia pubblicità di pneumatici diceva “la potenza è nulla senza il controllo” (la qualità dei video è penosa, non ho trovato di meglio). Anche se avete solo 50CV, se non avete il controllo, è tutto più pericoloso.

Ricordatevi, se c’è poca aderenza l’acceleratore va accarezzato, si devono usare le marce alte per evitare di scaricare troppa coppia a terra che fa perdere aderenza, i freni si devono usare il meno possibile, usando invece il freno motore e, oltre ad andare piano, senza fare gli splendidi, si deve stare molto distanti dalle auto davanti, perché gli spazi di frenata sono enormemente più lunghi del solito.

Montate le gomme giuste, tenetele alla giusta pressione, cambiatele quando sono vecchie.
Se vi bloccate in mezzo alla strada per la neve, perché non avete le gomme giuste, non solo siete voi ad avere un problema, ma lo state generando a tutti quelli che state bloccando. E magari tra di loro c’è un mezzo di soccorso che è ben attrezzato, potrebbe circolare comodamente e deve raggiungere qualcuno, ma non lo raggiungerà, per colpa vostra.

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Ho spento altro hardware

Visto che la corrente costa, è un po’ di tempo che lavoro per cercare di spegnere più roba possibile, soprattutto di quelle cose che sono accese 24 ore su 24 e che, anche se consumano poco, in un anno incidono parecchio sulla bolletta.

Nella mia infrastruttura casalinga avevo due PC desktop piccoli, tipo Intel NUC, uno con Windows 10 e uno con Windows 11, deputati a server di sviluppo e altre amenità.

Tempo fa sono riuscito a spostare tutto dal Windows 10, che stava sull’hardware più vecchio, quindi più esoso in termini di consumi, al Windows 11.

Così ho spento 45W (sull’anno 394kWh)

Questo secondo PC con Windows 11 però non potevo mai spegnerlo perché mi serviva per alcune attività pianificate, soprattutto quelle che fanno il backup dei siti miei e di alcuni clienti e che poi li spostano su diversi servizi cloud, tramite i loro client interattivi. Roba molto vecchia.

Visto che ho un altro PC su cui gira un sistema di virtualizzazione dove c’è la macchina virtuale di Home Assistant e che c’era ancora della RAM e del disco libero, ho fatto una piccola macchina Linux con su un banale script:

  1. Scarica tutto il sito via FTP(S) a seconda di quello che l’hosting supporta (il backup del DB ce l’ho altrove)
  2. Lo comprime
  3. Lo sposta su Drive con rclone (se non lo conoscete, è il caso di andare a conoscerlo e se lo installate, scaricate l’installer dal sito, quello che c’è nei repository è vecchio)

Ho pianificato il tutto, ho provato e va. Così, usando dell’hardware che era già acceso per fare altro, ho spento un altro piccolo PC che accendo solo se mi serve.

E ho spento altri 40W (sull’anno 350kWh)

Con l’occasione, visto che a casa usiamo molto i computer e siamo affezionati al dual monitor, ho provveduto a sostituire i due più vecchi, un 19” e un 24” DELL, ho preso rispettivamente un 22” HP e un 28” Samsung moderni, risparmiando rispettivamente 40W e 50W.

Il 19” era acceso una media di 10h al giorno, per un risparmio totale di 146kWh

Il 24”, da quando non lavoro più a casa, direi che sta acceso 4h al giorno circa in settimana e 10 nel fine settimana, per un totale di 104kWh risparmiati

Devo ancora dismettere un piccolo Nuc, ma al momento, sull’anno, tra dismissioni e hardware più parco in consumi, dovrei essere arrivato a un risparmio di 994kWh. Al costo attuale dell’energia, che è 0,501€/kWh sono quasi 500€ in meno di componente energia all’anno, sulle 6 bollette, la riduzione è di 80€ a bolletta (attualmente ho una tariffa più bassa perché il contratto è bloccato ed è stato stipulato in un momento fortunato, la mia riduzione dovrebbe essere intorno a 35€ a bolletta).

Per i due monitor nuovi ho speso circa 400€, rientro in circa un anno.

Stavo pensando a quelle aziende che hanno il parco PC e monitor vecchio, al costo di smaltirlo e cambiarlo con roba nuova, più veloce e più parca in consumi, chissà quanti soldi risparmierebbero nei 5 anni di ammortamento dei computer sulla bolletta elettrica.

Immaginiamo di avere 200 PC con relativo monitor.

Un nuovo PC, rispetto a uno di 4-5 anni fa, almeno 35W in meno li consuma. Assumendo 8h di lavoro al giorno per 300 giorni, sono 84kWh a PC, 16MWh in totale risparmiati.

Per il monitor assumiamo altri 40W risparmiati (ma ormai in moltissime aziende hanno 2 monitor), sono 96kWh a PC, per un totale di 19MWh in meno

Arriviamo a un risparmio di 35MWh in un anno, solo cambiando i computer.

Immaginiamo che il costo dell’energia sia lo stesso dei contratti di casa, parliamo di 17.500€ all’anno.

Un desktop con monitor direi che costa 700€, l’investimento è di 140.000€

Per cambiare un PC ci vanno 2h di un tecnico, altri 80€, per un totale di 16.000€

Il cambio dei PC costerebbe 156.000€, ma l’energia per farli funzionare sarebbe abbattuta in 5 anni di 87.500€. Il costo del cambio sarebbe di 68.500€

Ma, con i PC nuovi, gli utenti non sarebbero più obbligati ad aspettare l’avvio, il riavvio, eh, ma è lento, non risponde e così via. Facciamo 15 minuti al giorno a utente? Quanto costa un utente all’azienda, in totale, per un’ora? diciamo 15€ (ho fatto un conto spannometrico da qui prendendo il consto totale e dividendo per 8 ore al giorno per 300 giorni). 3,75€ persi al giorno per 300 giorni all’anno per 5 anni per 200 dipendenti fanno tanti soldi. Conviene avere PC più veloci. (anche se non si risparmiasse niente in energia elettrica)

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Quanto costano le luminarie di Natale

È un periodo energeticamente difficile, lo sappiamo tutti quando ci arriva la bolletta della corrente. Stiamo cercando di risparmiare, ma non vorremmo passare il Natale al buio senza neanche una lucina. È comprensibile.

Magari sarebbe interessante capire quanto costa tenere accese le luci di natale che mettiamo sull’albero, tipicamente oggi lo state portando su dalla cantina e domani lo addobberete, sul presepe o sul balcone, giusto per avere un’idea di massima dell’impatto che avranno sulla prossima bolletta.

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Sei mesi in Google

Sei mesi fa, dopo un percorso un po’ lungo, devo ammetterlo, ho iniziato a lavorare in Google. Sì, come dipendente, assunto da Google, con la mail @google.com

Un po’ lungo perché ho fatto 6 colloqui tecnici, 2 con la recruiter e ho dovuto aspettare 4 interminabili mesi di preavviso. Quando mi hanno chiamato per dirmi che ero stato selezionato ci ho messo 3 giorni per elaborare la cosa.

Mi hanno segnalato l’annuncio (tu che me lo hai indicato, dovrebbero riservarti un posto in paradiso) dove Google cercava un Tecnico di datacenter a Torino e con il pensiero del “seh, figurati se prendono proprio me” ho preparato il curriculum da inviare.

Hanno preso proprio me.

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