Avere cura dei propri dati

Parto da un articolo letto sul giornale, che a causa di un furto, Bebe Vio, la nota fiorettista, ha perso la tesi alla quale stava lavorando da mesi.

Perdere dati è sempre un dramma, quando sono importanti è peggio. Il livello dell’importanza ogni persona o azienda lo dà in base al danno che questa perdita genera (tempo perso, mancanza di una consegna, perdita di un cliente, fermo della produzione, …).

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Ridimensionare un file immagine del Raspberry Pi

Il problema delle immagini del Raspberry Pi ritorna ogni volta che mi tocca usarne uno. Per questo sto iniziando ad odiare questa scheda. Anzi, odio le memorie microSD.

Il modo più sicuro di fare un backup offline (cioè a sistema spento e scheda collegata da un’altra parte) è ottenere un file immagine, tipicamente con estensione IMG. Se si deve ripristinare il sistema a causa di un guasto (tipicamente la microSD che si corrompe) sarà sufficiente “masterizzare” questa immagine su una nuova scheda microSD.

La procedura qui indicata è fatta con un PC Windows, se avete altri sistemi operativi sarà necessario modificare leggermente le cose (ad esempio non c’è Rufus per Mac)

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Scegliere un hard disk

Il disco fisso, o hard disk, è un componente importante per la memorizzazione duratura dei dati, per questo è bene scegliere correttamente la tecnologia (ho parlato delle differenze tra i dischi fissi un due puntate di Pillole di Bit, qui e qui) e la capacità. Un fattore che spesso si tralascia è la modalità si assistenza e sostituzione in caso di guasto.

Mi spiego con un esempio concreto:

  • Disco IBM/DELL/HP di fascia enterprise
    • Costa molto caro.
    • Si guasta oggi, in una media di 24h ho il disco sostitutivo, entro 5gg devo restituire quello guasto, senza costi di corrieri
  • Disco WD RED da NAS (ho avuto esperienza con questo in questi giorni)
    • Costa molto meno (1/4) di quelli di fascia enterprise
    • Si è guastato il 17/04/2017
    • Ho aperto la chiamata il 18/04/2017
    • Ho spedito a mie spese il disco
    • E’ arrivato il disco sostituivo l’8/05/2017, per un totale di 21 giorni senza disco.

Non è necessario avere dischi di fascia enterprise per il vostro piccolo NAS da ufficio, ma se ci tenete davvero ai dati, oltre a farne un backup in altro dispositivo, comprate un disco in più e tenetelo pronto per la sostituzione.

Come proteggersi da TeslaCrypt e ransomware vario

Un post di poche (vabbè, ci speravo, dai) parole e tanti contenuti. Lo faccio per voi, poi non ditemi che non vi avevo avvisato. Vi spiego come proteggersi da TeslaCrypt e ransomware vario, che stanno arrivando a ondate in tutte le mail.

Vi arrivano queste mail che sono scritte bene e all’apparenza arrivano da mittenti conosciuti (Enel, vostri amici, corrieri,…), dentro c’è un allegato Office. Nell’allegato Office c’è una macro che scarica un malware che si attiva e passa in rassegna tutti i file del vostro PC (e se ce li avete, della rete, del NAS e dei dischi USB collegati). Prende ogni singolo file, lo cripta e vi impedisce l’accesso. Poi lascia un messaggio in varie copie in ogni cartella dove, banalmente, c’è scritto “se vuoi riavere i tuoi file devi pagare”. Ed è vero, non c’è molto da fare. Avete un backup o pagate (oppure, ovviamente, perdete tutti i dati).

Quindi torniamo indietro nel tempo, prima dell’arrivo di questa mail. Ecco cosa dovete fare, in pochi e semplici passi.

Compratevi un disco esterno sufficientemente capiente. Spendete 100€, se serve. I vostri dati valgono più di 100€, non ho dubbi. Non potete tornare a fare la foto a New York dieci anni fa quando vostro figlio nel passeggino stava divorando un hot-dog preso al carretto per la strada.

Cercate un programma che faccia il backup di tutti i vostri dati, ce ne sono un’infinità, anche gratuiti. Fate anche il backup dentro alle cartelle di Google Drive, Dropbox e simili, che doverli recuperare a mano singolarmente diventa lunga davvero..

Collegate il disco e fate il backup, al termine staccate il disco e mettetelo in un cassetto. Ho detto staccate, quel disco non va lasciato collegato al PC.

Adesso impostate un allarme sul vostro smartphone o scrivetevi sull’agenda “tutti i lunedì sera attacca il disco e fai il backup, poi staccalo”. Ripetete tutte le settimane dell’anno e tutti gli anni. Durante il backup non scaricate mail e non aprite allegati strani.

Ogni tanto, ad esempio una volta al mese, prendete il disco e provate a recuperare un po’ di file, perché un backup ben fatto è un backup dal quale si recuperano i dati.

Ogni 3 anni cambiate il disco.

E se vi accorgete di aver preso il virus? Anche qui decisi e senza paura:

  • Staccate subito la corrente al PC, lo avete perso. Spegnerlo subito permette di salvare i file della rete
  • Verificate, con un altro PC, che i dati sul NAS o sui dischi esterni siano salvi
  • Formattate il PC e rimettete i dati dal backup. Se non sapete come fare chiamate il vostro tecnico di fiducia.

Ad occhio le seguenti categorie dovrebbero essere salve (ma mai dire mai, occhi aperti sempre):

  • Computer con MacOS
  • Computer con Linux
  • Computer con le macro di Office disattivate

Internet è una giungla ed è pericolosa, a volte stare attenti non basta, quindi bisogna essere preparati.

TimeMachine

Se siete assidui (o sporadici) lettori di queste pagine digitali, dovreste già sapere che non sono un fan di questo o quel sistema operativo, uso indifferentemente Windows MacOS e Linux, a seconda delle mie necessità. Trovo punti di forza e punti a sfavore in ognuno di questi sistemi e mi regolo di conseguenza.

Mi sono trovato a dover fare un migrazione di un vecchio MacBook su uno nuovo e per la prima volta ho avuto a che fare con TimeMachine (il sistema di backup integrato sui dispositivi Apple) in modalità restore. E’ inutile che vi spieghi nel dettaglio come ho fatto, è di un semplicità devastante seguire la procedura guidata. In poche parole ecco i passi

  • Prima accensione PC
  • Scelto il restore da TimeMachine
  • Collegato il disco USB
  • Avviato il ripristino
  • Attesa per la copia dati
  • Inserita la password dell’account Apple
  • Aperto Mail e attesa l’importazione dei messaggi
  • Fine.

Tutte le impostazioni, tutte le applicazioni, la configurazione del desktop, gli account email e la struttura delle cartelle, le regole di posta, la dock, tutte le reti WiFi, tutto era esattamente come sul vecchio Mac. Ma proprio uguale! Con un massimo di 20 click.

Ho migrato PC Windows per anni in ufficio…

  • Attiva Windows
  • Aggiorna (almeno 3 reboot)
  • Accedi con l’utente
  • Installa a mano tutti i programmi (fonti dei setup, licenze, aggiornamenti, …)
  • Perdi il 70% delle impostazioni di ogni programma (o ti salvi, uno ad uno tutti i parametri, manualmente, se si può fare e se si sa dove prendere i parametri)
  • Copia a mano i dati dal backup
    • Documenti
    • Desktop
    • Preferiti di tutti i browser
    • Immagini e foto
  • Importa a mano la posta
  • Riconfigura tutti gli account di posta
  • Ricorda all’utente che “no, l’ordine delle icone sul desktop non viene mantenuto”
  • Scusati con l’utente che “no, quel piccolo programma che non mi avevi detto di avere in c:\programmi\nonusare non è stato spostato e quindi  perso”
  • Fine.
  • L’utente chiama per lamentare che mancano altri dati e programmi

Da questo punto di vista Apple vince, ma alla grande.

Questo articolo esiste al netto delle possibilità di backup di Windows che io non ho mai utilizzato in questa modalità, ho sempre usato sistemi di backup di terze parti, anche per l’immagine di sistema che non funziona mai se cambi l’hardware dove recuperare il sistema.

Se avete Windows, usate Veeam Endpoint backup

Backup del PC gratis con Veeam

Ho aggiornato questo articolo il 21/04/2015

Ormai tutti sapete quanto io sia fissato con i backup dei dati (ma non sapete dove e quanti sono i miei backup, almeno non avete la scusa per farmi internare). Ho scoperto in questi giorni il classico “uovo di Colombo”: Veeam Endpoint Backup.

Veeam è una società, acquistata da VMware, che produce un programma per fare il backup delle macchine virtuali in modo egregio, performante e semplice. Anche il recover è altrettanto semplice e veloce, ho dovuto recuperare una VM Linux con un DB Oracle da 2TB e ci ha messo giusto il tempo necessario per il trasferimento dati in iSCSI a 1Gbps. nessun problema di sorta, con pace e serenità di chi lo doveva utilizzare (e anche la mia).

Torniamo a noi. Questo programma è gratuito e funziona su PC Windows, da 7 in poi e lo può scaricare chiunque, previa registrazione sul sito Veeam.

Si installa il software (neanche il classico wizard, si accettano le condizioni di licenza, si aspetta ed è fatto), poi si può subito creare il supporto di emergenza. Con questo supporto (chiavetta USB o DVD, da riporre e tenere con cura) il PC potrà essere ripristinato in caso di crash, la creazione è fatta con i drivers del PC stesso, sarà quindi utilizzabile solo come ripristino di quel PC.

Adesso si può programmare il backup con un semplicissimo Wizard. L’unica nota (a fin di bene) è che il backup deve essere fatto su un supporto esterno e non sul disco interno del PC. Va bene un disco USB o una condivisione di rete (su un NAS casalingo, ad esempio). La pianificazione è giornaliera o quando si collega il dispositivo, con una frequenza minima. E’ possibile scegliere quante versioni del PC si vuole tenere, la quantità predefinita è 14.

Il backup è per il crash del sistema e per recupero dei singoli file, non per recuperare i singoli file, quindi nel wizard è consigliato fare il backup dell’intero computer (i dischi interni), scegliere poi dove metterlo, disco USB o condivisione di rete, e attendere il completamento della prima operazione. A seconda della dimensione del PC e della velocità del supporto su cui si salva l’immagine l’operazione impiegherà da 1h a molto di più. CI va pazienza. La copia si può fare anche mentre si lavora, senza nessun problema di sorta.

E quando il PC si rompe? Servono solo due cose: il supporto di ripristino e il supporto con l’immagine.

E se perdo un file? Nessun problema, si apre il pannello di controllo, si sceglie la data e si può navigare tra i file memorizzati per ripristinarli nella loro posizione originale o in altra cartella.

Si fa partire il PC facendo il boot dal supporto con il ripristino e si segue una semplicissima procedura per avviare il ripristino, si aspetta ed ecco a voi il PC esattamente come prima.

Facile e gratuito, perché non farlo?

E per chi ha il Mac? Usate Time Machine e siete al sicuro.

Nota 1: prima di scrivere l’articolo l’ho provato con successo (immagine di un PC, cambio HD e ripristino) con solo un problema sui drivers della scheda di rete Broadcom. Ma tranquilli, nella procedura di ripristino è possibile caricare drivers aggiuntivi.

Nota 2: NON sono stato pagato da Veeam per questa mini-recensione, come sempre il mio blog è “marchetta free”