Niente regali a Natale

A inizio dicembre ho scritto un messaggio nella chat di famiglia

Dicembre. Aria di Natale. Aria di “pensiamo ai regali”. Aria di una gran rottura di scatole (per me).
Da quest’anno ho deciso che vi salvo dal farmi i regali, non li voglio. (Vale per il nucleo familiare). Se ci tenete proprio a spendere i soldi, cercate un ente benefico e fate loro una donazione di pari valore.
In cambio non farò regali a nessuno. Non è una cosa contrattabile, è una mia scelta definitiva, che avrà valore anche per i compleanni dal 2025 in poi. Credo che ormai siamo grandi abbastanza da poterci comprare le cose che vogliamo quando vogliamo e che spendere tempo e soldi per cose solo perché si deve ricevere un regalo sia ormai una cosa inutile e fuori dal tempo, sopratutto adesso che il tempo è quello che è e che costa tutto più caro. È una scelta etica non negoziabile (per me, ripeto, voi fate come volete). Spero comprendiate.
Intanto buona preparazione di luci, addobbi, albero, presepi.

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Quando l’AdE ti minaccia

Lavoro da dipendente (e pago le tasse) dal 1996.

Circa dal 2000 ho aperto anche la P. IVA, perché facevo dei lavoretti extra e non mi andava di farli al nero, ho sempre fatturato tutto, anche le decine di Euro. Anche quando i clienti mi dicevano “e dai, facciamo metà e metà”, non ho mai preso una banconota in nero. Consegno al commercialista anche la lista delle donazioni che arrivano per il podcast.

Lavorando la sera e nei fine settimana, ovviamente i fatturato della P.IVA è marginale, rispetto a quanto percepisco da dipendente.

L’Agenzia delle Entrate, ovviamente ha il mio CUD e il mio Mod. Unico che tutti gli anni mando tramite il commercialista. Ha anche una discreta somma in crediti che non rivedrò mai.

Quest’anno hanno deciso, per fa venire fuori il nero delle P.IVA, di fare il concordato: “con un calcolo, stimiamo quanto guadagnerai nei prossimi due anni, ti paghi le tasse su quelle stime, se guadagni di più buon per te, se guadagni di meno, pazienza va bene per lo Stato”.

Il mio concordato era qualcosa come 25.000€. Per lavorare qualche sera e qualche fine settimana ogni tanto su qualche sito o qualche NAS da sistemare. Assolutamente fuori di testa. Ho detto di no.

L’Agenzie delle Entrate mi ha mandato questa PEC:

Gentile contribuente,
ogni anno l’Agenzia, sulla base dei continui aggiornamenti delle informazioni che confluiscono nelle banche dati che costituiscono il proprio patrimonio informativo, individua casi anomali che, dopo ulteriori approfondimenti, sono selezionati per le attività di controllo.
In tale contesto è stato rilevato che la sua dichiarazione per l’anno 2023 indica un reddito derivante da attività d’impresa inferiore a quello dei dipendenti che lavorano nello stesso settore economico.
Questo aspetto, in assenza di giustificazioni oggettive, può essere considerato anomalo.
Al riguardo è utile ricordare che per rendere il reddito coerente con il valore minimo di settore:
– può ancora integrare i redditi dichiarati per il periodo d’imposta 2023;
– per gli anni d’imposta 2024 e 2025 può aderire, entro il prossimo 12 dicembre 2024, al Concordato preventivo biennale (CPB). In tal caso può anche avvalersi, entro il 31 marzo 2025, del ravvedimento per ciascuna delle annualità dal 2018 al 20222.
Cordiali saluti
IL DIRETTORE CENTRALE PICCOLE E MEDIE IMPRESE
Salvatore Cortese

Il testo è una palese minaccia: guadagno troppo poco, o integro con la verità (amico del sole, ho fatturato sempre tutto) o aderisco al concordato (amico del sole, di nuovo, se guardi come lavoro con la P.IVA vorrebbe dire che pago un multiplo di tasse rispetto a quanto guadagno).

E l’Agenzia delle Entrate tutti i dati per una verifica completa li ha.

Sto davvero pensando di chiudere tutto e di passare le serate davanti alla TV a bere Whisky, alla faccia della produttività che scende.

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Andare all’Allianz Stadium con i mezzi pubblici

Vado raramente allo stadio. Non ho mai visto lo Stadio Olimpico (recupererò con due concerti nell’estate 2025) e ho visto per la prima volta l’Allianz per la partita di rugby Italia-Nuova Zelanda del 23/11/2025. Ero andato l’ultima volta al Delle Alpi all’ultimo concerto prima che lo abbattessero, nel 2009.

Sono andato con il tram, perché infilarsi nella bolgia infernale di 41000 spettatori con l’auto non mi pareva una grande idea. GTT, il servizio di trasporto pubblico di Torino, ci ha messo del suo per rendere l’esperienza di trasporto pessime, come sempre.

TL:DR, Per chi non vuole sorbirsi il pippone contro GTT:

Esiste una linea speciale tram chiamata 9/ che parte da Piazza Bernini e arriva dritta all’Allianz Stadium, non la trovate in home sul sito, dovete cercare “stadio” nella casellina di ricerca (al sito piace cambiare, nel tempo, questo link potrebbe scadere).
La linea è attiva da 2h prima dell’evento a 45 minuti dopo la fine.
Arriva allo Stadio vicino all’ingresso F, se andate verso sinistra (senso orario), avrete gli ingressi E, D, … se invece andate verso destra (senso anti orario), avrete gli ingressi, G, H, …
Procuratevi i biglietti o l’app, che non su tutti i tram si può pagare con la carta contactless.
Tranquilli, sul sito non c’è scritto se la linea è attiva per un certo evento o meno e su Google transit non è indicata, vi dovete fidare.

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La cannuccia di carta e il partitore da buttare via

Da anni ci insegnano che dobbiamo fare attenzione all’ambiente, che dobbiamo diminuire il nostro impatto, che dobbiamo prenderci cura del pianeta. E allora cannucce di plastica, la demonizzazione del climatizzatore, niente auto Diesel per carità, ma neanche auto a benzina che non siano nuovissime, e tra un po’ niente più caldaie autonome per il riscaldamento negli appartamenti.

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Forse è un po’ troppo

Sono a 6 ore di fuso dall’Italia, ma Internet mi permette di seguire, non in tempo reale, perché mentre in Italia è mattina io qui dormo, cosa succede in terra natia. Poi, mentre voi dormite, io scrivo questa roba qui sotto.

Volevo farci un Tweet, ma sono troppe parole e troppa rabbia e non ci sta tutto, ecco arrivare in soccorso l’intramontabile blog, qui da quasi 20 anni (è vecchio pure lui).

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Torino, 2024, medio evo

A Torino c’è la ZTL, una zona del centro dentro la quale è vietata la circolazione se non autorizzati. Ci sono le telecamere, se entri dal lunedì al venerdì dalle 7:30 alle 10:30 ti arriva la multa a casa.

Ci sono varie esenzioni, una delle quali è entrare e parcheggiare in un parcheggio in struttura. Si entra, si parcheggia e si comunica la targa al gestore del parcheggio. In questo caso la multa non verrà recapitata.

Ne comprendo poco il senso, perché se entro e parcheggio a raso sono multato, se parcheggio in struttura no, ma non importa.

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Un social non è per sempre

Il Brasile ha litigato con (quella schifezza id persona di) Musk. Prima Twitter ha rimosso tutti gli uffici dal Brasile, poi il Brasile ha bloccato l’accesso a Twitter minacciando ritorsioni nei confronti di chi avrebbe cercato di usarlo via VPN.

Ok, il Brasile non è proprio il Paese più liberale del mondo, ma in quanto a blocchi Internet, anche noi con AGCOM non è che siamo messi tanto meglio, se stiamo a guardare il pelo nell’uovo.

In tutto questo, da utente dei social, vedo alcuni campanelli di allarme, piuttosto insistenti, ai quali è necessario prestare attenzione e dare seguito, facendo qualche azione.

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Auto elettrica, per ora mi sa di no

Io adoro le auto elettriche, ne ho guidate alcune per un po’ di km, sono piene di tecnologia, cosa che a me piace, il motore è pazzesco (quelle di un certo livello, ancora di più) e in città sono silenziosissime. Una favola.

Poi ho iniziato a guardarmi intorno per capire se sarebbe potuta essere una alternativa alla mia auto a GPL.

I punti di vista da analizzare sono parecchi e il post sarà lungo, mettetevi comodi.

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Se è rotto vorrei renderlo

Mi è successa una cosa spiacevole.

Ho avuto un problema con la macchinetta del caffè in ufficio (non abbiamo quella con la chiavetta/app/monetine, ma una con la quale ci facciamo il caffè da soli), la riparazione sarà lunga e avevo bisogno di un muletto. Sono stato autorizzato a prendere una di quelle a cialde e, visto che nel entro commerciale dove ho preso le cialde, c’è un noto negozio di casalinghi, sono entrato e ho chiesto se avessero una macchinetta economica di questo tipo. C’era, 70€, presa e portata in ufficio.

Si sa, al lavoro senza caffè è peggio del lavoro senza corrente, quindi, missione compiuta, tutti felici.

Dopo qualche giorno e qualche decina di caffè ci accorgiamo che sotto la macchinetta si fa un lago d’acqua. Controlliamo di aver messo bene il serbatoio, ma nulla cambia.

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Wi-Fi nelle strutture ricettive

È una cosa che capita sempre più spesso. Vado in hotel da qualche parte, per piacere o per lavoro, cerco la Wi-Fi, mi collego e poco dopo scendono le madonne perché c’è qualche problema.

Parto dalla questione tecnica (lavoro nelle reti da anni), per poi arrivare al perché nelle strutture ricettive è necessario che il WiFi ci sia e funzioni bene al servizio degli ospiti, al pari della pulizia della stanza, della disponibilità del bagno e della corrente elettrica.

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Viaggiare in autostrada

Ho dovuto affrontare quasi 2000 km di autostrada in 5gg e, mio malgrado, mi sono scontrato con un problema enorme: gli automobilisti non sanno guidare in autostrada (anche in città, ma a 130km/h, in tanti insieme, è peggio).

L’autostrada è uno dei posti più noiosi, pericolosi e antipatici dove ci si possa trovare, indipendentemente dal livello del lusso dell’auto dentro la quale si sta viaggiando. Una lunga striscia di asfalto dove si è alla mercé di migliaia di altri automobilisti per molte ore, senza alcun tipo di divertimento, senza potersi distrarre, con l’unico scopo di arrivare da A a B. Guidare in montagna è molto meglio, magari in moto.

Per affrontare questo dramma, è necessario sapere come farlo, farlo bene tutti e partire preparati. Forse posso sembrare un po’ il professorone che vuole spiegare le cose, ma dopo quasi 30 anni di patente (so’ vecchio) e abbondante mezzo milione di km sulle spalle, credo di poter dire qualcosina.

Mettetevi comodi.

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CarPlay in vecchie auto

Ho una “vecchia” automobile. La mia FIAT Tipo è il modello del 2015 e nel 2015, per FIAT non esisteva CarPlay, che in effetti è uscito l’anno prima. Così il mio sistema uConnect, assolutamente non aggiornabile, ha un display LCD e il bluetooth, ma non permette altro che vedere il titolo della canzone in riproduzione. Se voglio il navigatore devo prendere il telefono, metterlo su un supporto esterno e attivare l’app dedicata.

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Il controller Elite2 per la Xbox

Avevo preso il controller per la Xbox in edizione limitata in occasione dell’uscita di Forza Horizon. Bellissimo:

Purtroppo ha iniziato ad avere un problema. Il grilletto di sinistra, quello che nei videogiochi di guida si usa per il freno, resta incollato a fondo scala per più del tempo necessario quando lascio il dito, cosa che nel gioco fa casini con le staccate in pista. Con tristezza, ho deciso che non lo posso più usare (lo smonterò per capire se si può pulire)

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Il digitale c’è, ma non si vede

Storie di ordinaria anti digitalizzazione del servizio sanitario in Piemonte.

Ho dovuto fare una terapia in un ospedale in Torino, afferente all’ASL “Città di Torino”, a fine terapia mi sono stati prescritti degli esami del sangue che non mi potevano essere fatti lì, ma dovevo arrangiarmi io per farmeli fare.

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Il citofono evoluto

Attenzione! Lavorare con la corrente è pericoloso! Se non sai dove mettere le mani fai fare il lavoro a un professionista, io non sono responsabile se ti fai male.

Erano anni che volevo farmi un sistema un po’ smart per la gestione del citofono di casa, essenzialmente volevo queste funzionalità:

  • Aprire il portone con un pulsante senza chiave, anche da fuori casa
  • Avere la notifica del suono del campanello sul telefono, anche da fuori casa
  • Poter disattivare l’orrendo suono del citofono in casa, una volta attivata la notifica sul telefono

In commercio non ho mai trovato nulla che facesse al caso mio e, mettermi a giocare con i fili del citofono condominiale, per mio conto l’ho sempre visto come problematico, soprattutto con il rischio di fare danni all’impianto del condominio.

A casa nuova però ho chiesto all’elettricista di lasciare una cassetta di derivazione vuota con una canalina diretta dal citofono e una coppia di fili con la 220V, che non si sa mai

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Password, una guida rapida

Avere cura delle proprie password è importante, qui una rapida lista di cose da fare per correre meno pericoli possibili.

  • Dotatevi di un password manager e mettete una password di sblocco lunga e robusta, facile da memorizzare, tipo 4 parole tra di loro scollegate. Inframezzate qualche carattere speciale. Se avete una chiavetta tipo Yubikey per sbloccarlo, meglio.
  • Usate una password diversa per accedere ad ogni sito e servizio.
  • Fate generare le password dal password manager, 24-30 caratteri con tutti i set disponibili (lettere minuscole, maiuscole, numeri, simboli), se le ricorda il password manager e le inserisce lui per voi, non vi preoccupate.
  • Usate l’autenticazione a due fattori ovunque, appoggiandovi a una sistema diverso dal password manager.
  • Se avete una chiavetta per il secondo fattore è ancora meglio dell’app che genera i numeretti.
  • Se dovete usare una password che dovete scrivere spesso, vale la regola di 4-5 parole non collegate tra di loro, in modo che possa essere memorizzata facilmente, ma che sia molto lunga. Inframezzate qualche carattere speciale.
  • Le password non vanno mai condivise con nessuno, un po’ come le mutande o lo spazzolino.
  • Non è necessario fare un cambio regolare di password, a meno che non si venga a conoscenza che queste siano uscite in qualche modo.

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Avere cura dei propri dati

Parto da un articolo letto sul giornale, che a causa di un furto, Bebe Vio, la nota fiorettista, ha perso la tesi alla quale stava lavorando da mesi.

Perdere dati è sempre un dramma, quando sono importanti è peggio. Il livello dell’importanza ogni persona o azienda lo dà in base al danno che questa perdita genera (tempo perso, mancanza di una consegna, perdita di un cliente, fermo della produzione, …).

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Pagare in digitale è ancora un problema

L’altro giorno sono andato al supermercato a compare quattro cose veloci, in cassa ho tirato fuori il telefono, ho pagato con Apple Pay e sono andato via alla velocità della luce. Ho pensato che rispetto al pagamento con contante, il pagare con telefono. o orologio sia maledettamente più veloce e comodo e ci ho fatto un twweet:

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Pensiamo solo ai soldi

Oggi ho visto questa foto di una pagina di giornale su Twitter

Tutto il contenuto di questa pagina mi ha fatto andare il sangue al cervello. I proprietari dei locali che ci hanno pensato, il giornalista che lo ha scritto, il sindaco di Arbus (VS) che ci ha messo il carico. Tutta gente che lavora e ha uno stipendio, aggiungerei.

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Autenticazione a due fattori

No, non servono due persone che lavorano in aziende agricole per accedere a una servizio.

Ha suscitato scalpore la notizia che quella strana persona che dirige Twitter ha deciso di togliere l’autenticazione a due fattoria via SMS per chi non paga.

A me ha suscitato più terrore quando ho letto che meno del 3% degli utenti di Twitter usa l’autenticazione a due fattori.

Messaggio per te che stai leggendo: se non lo hai fatto, prenditi del tempo e attiva l’autenticazione a due fattori (abbreviata in 2FA), fai un giro su tutti i siti dove sei registrato e attivala. Qui sotto troverai un po’ di informazioni.

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