Terra Matrigna

closeQuesto articolo è stato pubblicato 2 anni 1 mese 20 giorni giorni fa quindi alcuni contenuti o informazioni presenti in esso potrebbero non essere più validi.

Avete presente quando si dice “predicare bene e razzolare male”? Bene, l’evento Terra Madre 2022 è stato un esempio perfettamente calzante per questo modo di dire.

L’evento da sempre sponsorizza il cibo sano, prodotto in modo rispettoso per la terra e per le persone che lo producono, da chi coltiva, per tutta la filiera. È un progetto molto interessante di Slow Food ed è in forma di fiera, dove si va e si conoscono produttori che arrivano da ogni parte di Italia e del mondo, con cibo di ottima qualità e rispettoso della terra dalla quale viene prodotto.

Lo slogan di questo 2022 era “Food Regeneration”

Essendo una fiera, di solito veniva fatto in un centro fieristico, come Torino Lingotto.

Quest’anno è stato deciso di farlo in un parco pubblico, nello specifico Parco Dora, un parco ricavato da un’ex area industriale, con un enorme capannone sotto il quale ci sono uno skate park, campi da calcetto, tennis, pallavolo e intorno ci sono prati e alberi.

Qual è la differenza tra fare l’evento in un parco e farlo in un centro fieristico? La principale è che non devi pagare l’esagerato affitto del centro fieristico.

Per questo motivo, a fronte dell’evento programmato dal 22 al 26 settembre 2022, i primi TIR con il materiale per montare i capannoni sono arrivati poco dopo ferragosto. Abito proprio lì vicino, li ho visti.

Se in un centro fieristico inizi ad occupare lo spazio un mese prima, l’affitto è talmente altro che forse non ti puoi permettere di fare l’evento.

Nell’arco di un mese, gli abitanti della zona, abituati ad andare al parco, hanno perso gradualmente l’accesso allo stesso, occupato dai tendoni e da tutto il materiale espositivo.

Nell’ultima settimana prima dell’evento il parco è stato completamente chiuso al pubblico. È rimasta accessibile solo la parte oltre il fiume, meno della metà.

Sono andato alla fiera.

Era dichiarata aperta dalle 10 alle 23.

Ma alle 20 chiudevano tutti gli espositori e rimanevano aperti solo i banchetti dello street food, cosa che non era stata comunicata al pubblico. Parlando con alcuni espositori, loro non sapevano di dover fare 10-23, ma molto di meno.

L’ingresso era gratuito, ma vigilato, per questo, a fronte di un perimetro, malcontato, di 4km, c’erano 3 ingressi, uno dei quali, a caso, veniva trasformato in sola uscita.

Cosa manca al parco rispetto ad un centro fiere? L’energia elettrica.

Così la fiera dedicata al rispetto della Terra era costellata di generatori diesel per alimentare tutti i servizi dell’evento. Tra generatori classici e pali della luce con il generatore dedicato, boh, ne avrò contati tra 15 e 20.

I generatori puzzano e fanno rumore, oltre ad inquinare (ma non potevano attaccarsi a una cabina di Iren?).

Poi noi in città, se abbiamo un’auto diesel che ha più di 6-7 anni non possiamo usarla. Loro 15 generatori a combustione accesi 13 ore al giorno per 5 giorni senza nessun problema.

Potrei sorvolare sugli studenti volontari obbligatori, perché per questi eventi, dove girano una marea di soldi si continua a prendere gente non pagata, definendoli volontari, invece di pagare le persone per il lavoro che fanno, anche fosse indicare dove gettare l’immondizia nelle isole ecologiche per pare la corretta differenziata. Ecco, non ho sorvolato.

Poi la fiera è finita.

Chi lavora in fiera sa perfettamente che si deve smontare alla velocità della luce, sempre per la questione dell’affitto.

Al parco no, chi se ne frega, tanto lo usano solo i cittadini.

Lo hanno smontato tutto in 5 persone, mettendoci 3 settimane.

3 settimane durante le quali il parco è stato parzialmente inagibile perché per motivi di sicurezza non si poteva far correre i bambini vicino ai muletti e dove per 3 settimane non è stata fatta la pulizia, con immondizia sparsa per ogni dove.

Alla fine se ne sono andati, hanno tolto tutte le transenne ed il parco è tornato fruibile.

Senza prati, perché dove c’erano i tendoni, i WC mobili, dove sono passati camion e muletti adesso c’è solo terra brulla con i segni degli pneumatici

Con tutti i buchi dove sono stati piantati i chiodi per i tiranti dei tendoni.

E per l’anno prossimo l’evento è confermato di nuovo a Parco Dora, dove, cari organizzatori, vi consiglio di stendere una colata di cemento al posto dei prati, così se piove i visitatori non si infangano le scarpe e non avete più niente da rovinare

Grazie Slow Food
Grazie Comune di Torino
Grazie Circoscrizione V di Torino
Grazie Regione Piemonte

Nota importante, da leggere prima di commentare

Questo è un blog scritto per passione, non fornisco quindi risposte di tipo professionale, se avete bisogno di un aiuto tecnico rivolgetevi ad un professionista di fiducia, non offendetevi se mi astengo dal rispondere. Vi ringrazio per la comprensione.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.